Consulenza psicologica
Psicologo… questo sconosciuto…
Quando si pensa ad uno psicologo le prime parole che vengono in mente sono strizzacervelli, medico dei pazzi, oppure si crede che abbia capacità magiche e sia in grado di leggere nella mente. Ancora oggi purtroppo la figura dello psicologo rimane indistinta e spesso vittima del pregiudizio e della disinformazione. Si associa l'andare dallo psicologo con l'essere pazzo e con il consueguente timore di essere giudicato ed etichettato come diverso, debole, folle ed è questa errata opinione a generare il rifiuto dello psicologo e la negazione di un eventuale disagio.
Rivolgersi allo psicologo non significa essere nè pazzo nè debole ma voler essere consapevole dei propri limiti, quei limiti che sembrano diventare insormontabili di fronte alle difficoltà che la vita ci riserva e con l'aiuto dello psicologo possono diventare conoscibili, accettabili ma soprattutto superabili.
Quando si ha un dolore fisico oppure una ferita visibile è più semplice accettarlo e non possiamo esimerci dalle cure necessarie alla guarigione. Più difficile è, invece, riconoscere il dolore psichico generato dalla sana reazione alle dure prove della vita (incidenti, lutti, catastrofi, insoddisfazione lavorativa, separazione) e l'errore più comune che si compie è quello di credere che il tempo e il silenzio saranno i migliori rimedi a tutti i nostri mali, ma purtroppo non è così! Più tempo passa e più il nostro dolore ignorato aumenta e rischia di cronicizzarsi.
Rivolgersi ad uno psicologo è un modo per prendersi cura di se stessi, del proprio benessere e migliorare la qualità della propria vita.
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