Disturbo ossessivo-compulsivo: sintomi, cause e cura

Il Disturbo ossessivo-compulsivo (DOC) è un disturbo diffuso e cronico, caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni, che interferiscono con la vita quotidiana, causando un disagio significativo.

I sintomi del Disturbo ossessivo compulsivo

Nel Disturbo Ossessivo Compulsivo, le ossessioni si manifestano all’improvviso, frequentemente e contro la volontà del paziente, e spesso provocano reazioni di ansia, paura o vergogna.
Quando l’ossessione si manifesta, cattura l’attenzione ed è molto difficile pensare ad altro.
Anche se si riesce a distrarsi dall’ossessione, il sollievo è solo momentaneo perché le ossessioni si ripresentano continuamente. Queste idee fisse sono sempre accompagnate da un tentativo del paziente di resistere, ignorandole, tentando di scacciarle dalla sua mente o neutralizzandole con altre idee o azioni.

Le ossessioni possono assumere tre forme:

  • Pensieri
  • Immagini
  • Impulsi

Le ossessioni sono avvertite come incontrollabili e il loro contenuto spesso è molto lontano dai valori, le convinzioni morali o la personalità del paziente.

Esempi di pensieri ossessivi:

  • “Ho dimenticato di chiudere la manopola del gas”
  • “Ci sono dei germi sulle mie mani”
  • “Ho ucciso qualcuno con la macchina”

Esempi di immagini ossessive:

  • Immagini blasfeme a sfondo religioso
  • Immagini a sfondo sessuale

Esempi di impulsi ossessivi:

  • Impulso di fare del male a una persona cara
  • Impulso di agire dei comportamenti sconvenienti in pubblico

Le compulsioni sono comportamenti o azioni mentali che la persona mette in atto in risposta a un’ossessione, ed hanno la funzione di ridurre il disagio provocato dalle ossessioni e di prevenire un qualche evento temuto.

Esempi di comportamenti compulsivi:

  • Lavarsi le mani
  • Riordinare
  • Controllare

Esempi di azioni mentali compulsive:

  • Contare
  • Pregare
  • Ripetere formule

Una compulsione è intenzionale: sebbene, infatti, possa diventare abituale o automatica, è un comportamento volontario messo in atto deliberatamente. Le compulsioni sono  ripetute più volte nel corso della giornata e spesso sono sempre uguali a loro stesse o seguono delle precise regole, tanto da essere definite anche cerimoniali o rituali. Le persone con Disturbo Ossessivo-Compulsivo sentono un forte impulso a mettere in atto le compulsioni e si sentono schiave di queste ultime, come se non ne avessero il controllo.

Tipologie di Disturbo ossessivo compulsivo

Il Disturbo Ossessivo – Compulsivo può assumere forme diverse. Ecco le principali tipologie di DOC, classificate in base ai sintomi ossessivi e compulsivi.

  • Disturbo ossessivo compulsivo di lavaggio e pulizia(Washers e Cleaners)
    • Le persone che soffrono di un Disturbo Ossessivo Compulsivo di lavaggio e pulizia sono ossessionate dal terrore di contrarre una malattia o essere contaminate o infettate da germi, batteri, virus o sostanze chimiche pericolose. Può essere presente anche la forte preoccupazione di infettare le altre persone.
    • Per eliminare ogni possibilità di contaminazione, esse mettono in atto uno o più rituali, come lavare le mani o i denti in modo eccessivo, fare lunghe docce o pulire la propria casa o gli oggetti di casa per molte ore.
    • La persona che soffre di un Disturbo ossessivo compulsivo di lavaggio e pulizia farà di tutto per evitare il contatto con le sostanze contaminanti. Potrebbe, per esempio, tenere chiuse certe stanze della casa o rifiutarsi di toccare cose che cadono a terra.
  • Disturbo ossessivo compulsivo di controllo (Checking)
    • Chi soffre di un Disturbo ossessivo compulsivo di controllo ha paura di essere responsabile, per propria negligenza, di eventi terribili (ad esempio, incendi o furti), di poter far del male a se stesso o alle altre persone.
    • La persona si sente costretta a controllare ripetutamente – e senza una reale necessità – di aver chiuso il gas (per prevenire un incendio), porte e finestre, le portiere della macchina o la saracinesca del garage (per prevenire i furti), o l’armadietto dei medicinali (per non provocare incidenti); di non aver investito involontariamente qualcuno con la macchina, di non aver commesso errori nel proprio lavoro o di non aver sbagliato a compiere qualche azione di routine. Di solito quando queste persone controllano la prima volta, subito dopo sono assalite dal dubbio se hanno controllato bene e devono controllare un’altra volta. Molte compulsioni di controllo non sono osservabili dall’esterno, perché si svolgono soltanto nella mente della persona che, ad esempio, ripercorre col pensiero tutte le azioni compiute in un certo lasso di tempo, per assicurarsi di averle svolte correttamente.
    • Per trovare sollievo, qualche volta, le persone che soffrono di DOC di controllo chiedono ad altri di prendersi la responsabilità di svolgere alcuni compiti, come chiudere la porta di casa quando escono.
  • Disturbo ossessivo compulsivo di ripetizione e conteggio
    • Nel Disturbo ossessivo compulsivo di ripetizione e conteggio, la persona si sente costretto a ripetere delle azioni precise, allo scopo di evitare che un pensiero ossessivo che lo spaventa si avveri. Questo tipo di pensiero viene chiamato “pensiero magico”: un esempio è il timore che ad un familiare possa accadere una disgrazia, se non vengono ripetute alcune attività o conteggi.
    • Le compulsioni di ripetizione e conteggio possono essere dirette ad ogni tipo di oggetto o azione, come contare le mattonelle, i semafori rossi, pensare a delle serie di numeri o schemi. Come per il DOC di controllo, queste persone tentano di prevenire o neutralizzare possibili catastrofi ma, a differenza dei primi, non è possibile individuare una connessione logica fra l’ossessione e la compulsione, perché nel loro pensiero è espressa una componente magica.
  • Disturbo ossessivo compulsivo di ordine e simmetria
    • Chi soffre di un Disturbo ossessivo compulsivo di ordine e simmetria, ha pensieri, impulsi o immagini mentali che riguardano il posizionare oggetti o compiere azioni in modo “simmetrico” o “perfetto”.
    • Con questa tipologia di DOC, i comportamenti compulsivi messi in atto possono comportare il disporre gli oggetti in un certo ordine – ad esempio per dimensione, colore o funzione –, rileggere o riscrivere le cose in modo eccessivo, ripetere attività di routine – come varcare avanti e indietro una porta o pettinarsi i capelli – in maniera eccessiva.
  • Disturbo ossessivo compulsivo di accumulo/accaparramento
    • Nel Disturbo ossessivo compulsivo da accumulo/accaparramento (o Hoarding), le ossessioni sono connotate dalla paura di buttare via gli oggetti, anche se questi sono completamente inutili, dal disagio provocato dagli spazi vuoti nella propria casa – e dal bisogno di riempirli – e dal piacere nel collezionare oggetti, usati e non.
    • Le compulsioni di accumulo variano dall’acquisto di più pezzi dello stesso oggetto al conservare oggetti acquistati senza utilizzarli, al raccogliere da terra oggetti usati o inutilizzabili, conservandoli in casa propria. Le persone affette da questo tipo di DOC non si rendono conto, se non parzialmente, dell’eccesso in cui incorrono, e sono solitamente le famiglie a richiedere un trattamento terapeutico.
  • Disturbo ossessivo compulsivocon ossessioni pure
    • Nel Disturbo ossessivo compulsivo con ossessioni pure, non ci sono rituali mentali né compulsioni, ma soltanto pensieri ossessivi. Si tratta di pensieri o, più spesso, immagini o impulsi, relativi a scene in cui vengono messi in atto comportamenti indesiderati e inaccettabili per la persona, privi di senso, pericolosi o socialmente sconvenienti. Gran parte di queste paure possono risultare comprensibili e razionali nel loro contenuto, tuttavia le misure intraprese per contrastarle e le loro conseguenze immaginate non sono correlate al rischio. Le tre aree in cui si concentrano, principalmente, queste paure, sono la superstizione e la conta (contare oggetti, vedere numeri fortunati o sfortunati o colori con significati particolari), la religione o la moralità (paura di non rispettare dei precetti religiosi, di essere omosessuale, pedofilo, perverso o sessualmente violento), e le ossessioni riferite al corpo (controlli eccessivi di parti del proprio corpo o funzioni – circolazione sanguigna, pressione – o sul proprio aspetto).

Diffusione del Disturbo ossessivo compulsivo

Il Disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo abbastanza comune. Si stima che circa il 2-3% della popolazione manifesta questo disturbo nel corso della vita. Colpisce sia uomini che donne, è esteso a tutte le culture e compare con la stessa frequenza in tutto il mondo.

L’esordio del Disturbo ossessivo compulsivo è generalmente precoce. Circa un quinto dei pazienti né è colpito già in età infantile e nella maggioranza dei casi il disturbo ha inizio nella pubertà. Quasi tre quarti di tutti i pazienti viene colpito entro i 30 anni. Dopo i 40 anni è molto rara la comparsa del disturbo. Sulla base di questa distribuzione, l’età media in cui c’è l’esordio è intorno ai 22 anni.

In genere l’esordio è graduale ed è quasi impossibile risalire a un evento scatenante o a un periodo in cui il disturbo è diventato significativo.

Senza trattamento il Disturbo ossessivo compulsivo assume un carattere cronico e di lunga durata; solo il 20% guarisce spontaneamente.

Le cause del Disturbo ossessivo compulsivo

Non sono ancora state scoperte le cause, organiche o ambientali, del Disturbo ossessivo compulsivo. È per questo che, piuttosto che di cause, si preferisce parlare di “fattori di rischio”, cioè elementi che aumentano la probabilità che il DOC si manifesti. Tra questi, si annoverano la storia familiare (avere un familiare stretto che soffre di disturbo ossessivo compulsivo), eventi di vita traumatici o estremamente stressanti e la presenza di altri disturbi mentali, come l’abuso di sostanze o la depressione.

Il Trattamento del Disturbo ossessivo compulsivo

L’efficacia della Terapia Cognitivo Comportamentale nel trattamento del Disturbo ossessivo compulsivo è ormai scientificamente comprovata; può essere scelta come trattamento d’elezione oppure combinata con il trattamento farmacologico, in entrambi i casi con un’ottima efficacia clinica.

Lo scopo è di trovare modi per imparare che le paure sono infondate e possono essere affrontate senza rituali. Si tratta di un lavoro congiunto tra paziente e terapeuta:  il paziente impara ad esporsi (gradualmente e solo quando si sente pronto) agli oggetti o alle situazioni temute, e a prevenire la risposta di neutralizzazione abituale (rituali, evitamenti, ecc.). Ad esempio, ad una persona che teme contagi potrebbe venir richiesto di toccare persone da lei considerate “pericolose” (esposizione) e di non lavarsi dopo (prevenzione della risposta). In questo modo il soggetto impara che il fare le cose che lo preoccupano è possibile, senza che le conseguenze temute si manifestino.

Di solito l’esposizione si svolge con una modalità graduale, iniziando con i compiti più facili e procedendo con quelli più difficili. I cambiamenti, infatti, devono avvenire un passo alla volta, e sempre secondo il ritmo del paziente.

Per alcune persone che compiono pochi rituali o nessuno, in cui il problema principale sono gli stessi pensieri temuti, potrebbero anche essere necessari trattamenti diversi che implicano l’apprendimento sia del controllo dei pensieri, sia di modi per preoccuparsi meno di essi, in modo che diventi più facile gestirli e, infine, estinguerli.

I disturbi correlati al Disturbo ossessivo compulsivo:

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Psicologa Ersilia Maria Tuosto © 2016 EmozionalMenteCorpo. All Rights Reserved.

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